martedì 26 luglio 2011

I Vampiri: Introduzione

« Il sentimento più forte e più antico dell'animo umano è la paura, e la paura più grande è quella dell'ignoto.»
(H.P. Lovecraft, Supernatural Horror in Literature)


La paura non è un sentimento facile da far provare ad una persona, anzi è forse uno dei più complessi perchè ha bisogno dell'eliminazione del fattore "ragione" dalle opzioni del nostro cervello.

Nel cinema le luci,i suoni e le musiche aiutano ad accrescere la tensione comprimendo lo spettatore in una situazione interiore di oppressione, ma nella letteratura la cosa è più difficile.

Edgar Allan Poe, ad esempio, nei suoi racconti dell'orrore promuove una visione nera e cupa richiamando incarnazioni della paura (si veda "il corvo") oppure attraverso le tenebre della mente umana (si veda "il cuore rivelatore"), ma il vero genio dell'orrore è nato in una piccola cittadina del Rhode Island chiamata Providence.

Eh si... Howard Philips Lovecraft è riuscito ad intrecciare la fantascienza con l'horror facendo diventare delle creature aliene, talmente orrende da non poter essere descritte, le divinità macabre delle ere preistoriche anticipando di settant'anni le più innovative teorie ufologiche e di criptozoologia.

Ma cosa fà davvero paura all'uomo?

Come diceva H.P. Lovecraft la paura più grande che proviamo è quella verso ciò che non conosciamo e cosa c'è di più ignoto della morte?
Infatti da sempre l'uomo crea storie incredibili e sublimi, come ad esempio il mito di Titone, amante della dea Aurora che gli donò l'immortalità ma si dimenticò dell'eterna giovinazza, così il povero ragazzo è costretto ad invecchiare senza poter mai morire, ma anche di storiie inquietanti come quella dei vampiri.

Nella tradizione popolare dell'Europa i vampiri non sono i principi delle tenebre che vediamo nei film ma bensì dei fantasmi simili a cadaveri putrescenti che volavano fuori dalla loro tomba tormentando i loro cari ancora in vita portando loro malattie e disgrazie.

Queste a noi possono sembrare pure superstizioni eppure, per la gente del diciasettesimo secolo, l'esistenza dei vampiri era senza alcun dubbio reale.
continua...


Quesiti
  • Qual'è la vostra paura più grande?
  • Per voi i vampiri sono una personificazione delle paure più inconsce dell'uomo o una moda del momento?
  • Secondo voi ci sono ancora persone che credono fermamente nell'esistenza dei vampiri?
Se non avete idea su cosa postare, rispondete ai quesiti o fatene uno voi.

Osculum Sanguinis

3 commenti:

  1. ho paura di ciò che non posso vedere. se il nemico rivela il suo volto, allora ho un'immagine razionale da affrontare.

    i vampiri erano una paura che poteva reggere in un'europa dominata dal cristianesimo, che aveva sempre bisogno di nemici della fede, contronatura divina, da combattere. da temere.
    oppure nell'800 romantico, dove incarnava bene il sentimento di un'epoca.
    ma non ora. ora non ha motivo di esistere come paura. ma soltanto come fascino. ormai ridotto da ragazzine.

    forse ci sono persone che credono nei vampiri, ma ho sentito di questo fenomeno negli stati uniti. dove cercano di vivere come loro o si credono tali. secondo me sono persone che hanno perso completamente il contatto con la loro vita. o l'hanno voluto perdere.

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  2. ho paura del nulla una paura strana ma il nulla , il buio, la non conoscenza sono la mia più grande paura

    i vampiri all'alba della loro nascita erano per tutti terrificanti, erano la rincarnzaione del male più puro ma a mio parere (a parte il loro attuale degrado) il vampiro oltre ad incarnare la paura, il male, incarna il desiderio la lussuria e può diventare non una paura ma bensì un desiderio

    non so forse qualcuno ci VUOLE credere ancora, vuole restare attaccato a questo mito. Infondo i vampiri ci affascinano e quindi perchè non immaginare la loro esistenza ?

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  3. La paura più grande, dei rumori sospetti durante la notte.

    I vampiri a loro tempo erano delle creature paurose, queste credenze erano fomentate dalla Chiesa che cercava di portare verso la propria istituzione sempre più fedeli. e quale migliore occuasione per trovarne di nuovi, se non riempirli di paure dell'ignoto e delle creature della notte.
    con il tempo, il vampiro ha assunto il ruolo di creatura misteriosa:lo strano legame con in sangue,il non potersi esporre alla luce del sole,fino all'immortalità. anche gli autori sono cambiati, dalla Rice si è passati ai libri di twilight dove il vampiro perde tutte le sue caratteristiche per eccellenza. (potrei scrivere per ore)

    i vampiri rimarranno ancorati al genere fantasy, e a suscitare interesse nelle persone, poi, il fatto di credere ancora alla loro esistenza è un po' difficoltoso. ora esistono i "vampiri"americani, che sono persone,che credono che nutrendosi di sangue umano possano divenire immortali, è una grande comunità, si creano anche i canini taglienti per incidere la carne, ma, sono solo fanatici.

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